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Netflix affronta il tema della plastica… in modo originale

Con il documentario "Seaspiracy", Netflix sposta il dibattito sulla plastica oceanica documentando come la pesca eccessiva sia un pericolo molto peggiore per la vita marina ma non riceva lo stesso attacco mediatico.

Il documentario propone l’ipotesi (per niente remota) che i media (e alcune aziende ed economie politiche dietro di loro) stiano manipolando l’opinione pubblica nei confronti del packaging per spostare le abitudini di acquisto.

Il termine “sostenibilità” è stato volutamente trasformato in un concetto molto vago, che permette a molti di fregiarsene pur senza validi motivi.

Seaspiracy è importante per i marchi, per comprendere come si sta sviluppando l’opinione dei consumatori nei confronti dei materiali plastici e del loro uso.
Il punto di vista di Ali Tabrizi, regista britannico di Seaspiracy, invita ad una seria riflessione su come viene discussa la sostenibilità, in particolare per quanto riguarda la plastica.

Il documentario inizia con l'obiettivo generale di scoprire l'estensione dei rifiuti di plastica negli oceani del mondo e il loro impatto sull'ambiente. Presto si scopre che i rifiuti di plastica nei corsi d'acqua sono la punta d’iceberg del problema. Il documentario suggerisce che la pesca intensiva e il suo devastante impatto ecologico siano un problema molto più dannoso per la vita marina.

La sfida alla sostenibilità è molto più complessa. Nessuno, ovviamente, suggerisce che microplastiche e rifiuti di plastica non siano un grosso problema. Tuttavia, il contesto è importante. La tecnologia alla base dell'odierna catena di fornitura degli imballaggi in plastica, dal substrato e dalle tecniche di produzione alla logistica globale, ha fatto molta strada in un breve lasso di tempo. I materiali leggeri (che galleggiano in caso di errato smaltimento), riciclabili, biodegradabili e compostabili stanno diventando sempre più comuni.

Seaspiracy sottolinea che l'imballaggio in plastica non è necessariamente l'uomo nero come viene spesso dipinto.

Ancora una volta si tratta di fornire ai consumatori informazioni fattuali e approfondite che favoriscano un dialogo vero e costruttivo.

L'imballaggio non è il problema chiave dei rifiuti globali, ma un sintomo di una società take-make-waste che ha bisogno di correzioni.

È importante quindi continuare a progredire nello sviluppo di soluzioni di imballaggio in plastica più sostenibili, senza perdere tutti i vantaggi intrinseci che la plastica apporta alla protezione e alla conservazione delle merci (cibi soprattutto).

Noi siamo pronti.
Contattaci per una soluzione davvero sostenibile.