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Inquinamento oceanico: quali sono i nemici?

La plastica oceanica sta attirando enorme attenzione in tutto il mondo. Sono noti i dibattiti intorno alle enormi isole galleggianti di plastica che vengono descritte come più grandi di interi paesi (tre volte la dimensione della Spagna). 

Il National Ocean Service (NOAA) ha spiegato che queste aree non siano fisse: sono sempre in movimento e cambiano con le correnti, e contengono non tanto materiale galleggiante (bottiglie e sacchetti) quanto micro particelle di plastica, che non si possono vedere immediatamente ad occhio nudo.

Per questo motivo usare navi per raccogliere l'inquinamento galleggiante marino non è la soluzione.

I residui plastici con una densità maggiore a 1g x cm3 sono destinati ad affondare e quindi impossibili da recuperare. Solo i residui plastici meno densi galleggiano e dunque potrebbero essere raccolti, naturalmente solo se non ancora degradati in micro particelle.

Il punto è che dobbiamo impedire che i detriti entrino nell'oceano alla fonte, facendo in modo che bottiglie, vaschette, ma anche oggetti di plastica come scarpe infradito si trasformino in microplastiche impossibili da raccogliere.

Gli scienziati dimostrano che la quantità media di plastica negli oceani nel complesso è di circa 10g per chilometro quadrato; le aree peggiori contengono da 500g a 1000g di plastica per chilometro quadrato (meno di un dado di plastica da 5g come quelli dei gioco da tavolo in una piscina olimpica).

Un nuovo studio sostiene che la quantità di plastica che entra negli oceani è stata sovrastimata tra 100 e 1000 volte!

Ci viene anche detto che la plastica nell'oceano si accumula ad un ritmo sempre crescente. È vero? Gli scienziati hanno studiato le tendenze per diversi decenni.
Uno studio sui microdetriti plastici nelle acque dalle isole britanniche in Islanda ha rivelato un aumento statisticamente significativo di plastica nei mari dagli anni '60 agli anni '90 e nessun aumento nei decenni successivi, nonostante la crescita della produzione di plastica e il suo smaltimento.

Investendo del tempo a studiare l'inquinamento nei nostri oceani, scopriremmo che milioni di tonnellate di munizioni sono state scaricate lì, comprese armi chimiche e gas nervino. 

Quindi, per favore, se vogliamo (e vogliamo) proteggere la nostra vita e l'ambiente, dobbiamo capire quali sono i nemici che dobbiamo combattere per primi.

Fonte: The Plastic Paradox