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Ci sentiamo schiacciati dalla plastica?

Ha senso sostituire la plastica per ridurre i rifiuti?

Nemmeno per sogno!
Siamo tutti abituati a vedere foto e video in cui l’ambiente è sommerso da montagne di plastica. Mari, discariche, perfino strade. Questo ci ha indotto a credere (ovviamente a torto), che la plastica sia la maggiore responsabile dell’accumulo disordinato di rifiuti solidi urbani.

La verità è proprio il contrario: l'uso della plastica ha significativamente ridotto il volume complessivo dei rifiuti solidi urbani.
Specifiche ricerche (Franklin Associates, secondo Chris DeArmitt) hanno preso in considerazione alcune categorie e oggetti in plastica e ne hanno calcolato la massa, per capire quanto incidesse sui rifiuti urbani.

Le 6 categorie analizzate sono:

-Tappi e chiusure
-Contenitori per bevande
-Pellicole estensibili e termoretraibili
-Sacchetti
-Altri imballaggi rigidi o flessibili

Per tutti questi prodotti si è registrato un utilizzo di 14.4 milioni di tonnellate di imballaggi in plastica.

Ora chiediamoci: quante tonnellate di rifiuti avremmo se sostituissimo questi oggetti in plastica con materiali alternativi?
Risposta: 64 MILIONI DI TONNELLATE.
Sì, giusto: da 14.4 milioni di plastica a 64 milioni di altri materiali.

Prima di sostituire la plastica chiediamoci se abbiamo un’alternativa migliorativa.

Sul fatto che poi, né la plastica né altro, vada smaltito in strada o nel mare, non vogliamo neanche parlare.

Packaging flessibile: tecnologia in evoluzione sostenibile

Gli sviluppi della ricerca nel settore del packaging sono rapidissimi, e tutti orientati verso prodotti con minore impatto sull’ambiente e sulle risorse.
Il nostro sviluppo muove nella direzione ormai condivisa anche dalle normative, della diminuzione degli spessori (con conseguente riduzione del peso e quindi delle emissioni nel trasporto ma anche dell’utilizzo della materia prima).

Portiamo avanti insieme un cambiamento sostenibile.